Lettera aperta agli organi di stampa a firma del
dott. Luigi Tomio
Responsabile della Radioterapia dell’ospedale San Carlo di Potenza
Egregio Direttore,
ho da qualche
mese, la responsabilità del Presidio di Radioterapia attivo all’ospedale San
Carlo di Potenza e, durante la bufera che lo ha attraversato, ho scelto a lungo
la strada del silenzio con l’unica eccezione di tranquillizzare i pazienti
sull’efficacia dei trattamenti ai quali si sono sottoposti.
Avrei scelto
ancora la strada del silenzio, ma alla luce di un dibattito che ancora
continua, talvolta con considerazioni prive di qualsiasi riscontro scientifico,
ho preferito dire la mia dopo aver letto con interesse i dati riportati
recentemente negli articoli sui casi di tumori relativi all'anno 2018.
Scrivo da
persona “extra – lucana”, che per più di 20 anni, ha diretto l’Unità Operativa
di Radioterapia oncologica dell’Ospedale di Trento (4 acceleratori lineari,
implementazione nel corso degli anni di tutte le tecniche più innovative di radioterapia solo per citare
alcune attività) ed evito di entrare in considerazioni di carattere generale.
Non spetta a me addentrarmi sulle scelte fatte in passato dalla politica e dai
vertici aziendali ma vorrei dare il mio contributo a una pacata riflessione muovendo
proprio da quei dati.
Se è vero che in
Basilicata ci sono più di 3000 nuovi casi di tumore/anno e se è vero che il
60-70% degli ammalati richiede un trattamento radiante con un fabbisogno stimato in aumento (Linee Guida AIRO di Garanzia di qualità, 15 Luglio
2015) appare evidente che il San Carlo e il CROB di Rionero in Vulture dovrebbero
innescare percorsi virtuosi di collaborazione e di condivisione delle sinergie.
Solo in questo
modo, con la tensione continua al miglioramento e attraverso un approccio che
favorisca la ricerca, si soddisfano i bisogni di salute e sociali (riduzione
della migrazione, servizio in prossimità della residenza per ridurne i disagi) dei cittadini lucani che in questi pochi mesi dal mio
arrivo a Potenza ho imparato ad apprezzare per la loro grande capacità di
accoglienza.
Infine, quanto
al Servizio di Radioterapia del San Carlo, mi permetta di osservare - da
esperto, mi sia consentito - che le prospettive di guarigione dei pazienti, una
volta presi in carico, non sono affidate ai macchinari in sé e per sé, ma
piuttosto alle competenze delle persone che vi lavorano e che sanno come
utilizzarli al meglio.
Con molti
cordiali saluti.
Luigi Tomio –
Responsabile della Radioterapia dell’ospedale San Carlo di Potenza