domenica 15 novembre 2020

ROTONDELLA: COM'È OGGI QUEL BORGO ? di Domenico Friolo ROTONDELLA 2020 11 15

ROTONDELLA: 
COM'È OGGI QUEL BORGO ?
di Domenico Friolo
ROTONDELLA 2020 11 15




Il tempo inesorabile fa il suo corso...
Quelle misere dimore
che ospitavano uomini e animali
tutti assieme, non sono più tali.
Nè si vedono galline razzolare,
nè cani rincorrere gatti,
nè bambini festosi giocare,
nè riunirsi uomini e donne
in ben determinati punti delle strade:
persone a gruppetti a gustare
distensive e appaganti chiacchiere
arricchite da sana ironia pesana
imitando l'incedere, i gesti, le voci
e caratteristiche di altre persone
atti che portavano a una sana allegria
per finire con una risata generale.
Come sempre, qualcosa cambia,
ma il tempo va per il suo corso...
percorre il susseguirsi dei domani
disegnando anni, lustri e secoli.
Quante variegate parvenze pone
quella nostalgia verso padri e madri
passati a miglior vita e quei di bambini
ora divenuti adulti, si sono accasati,
hanno messo al mondo i loro figli,
ora, sono divenuti anziani anche loro.
Sono anziani con le spalle curve,
che si sostengono con bastoni,
che si ritrovano per abitudine
in piazze anguste o su strade
dove possono sedere su panchine
nei pressi di un bar o vicino alla chiesa.
Cercano con le parole e con gli sguardi,
qualcosa da dire, da ricordare o da chiedere
ma sempre racconti di ere politiche
o cose che non possono più fare.
Anziani sì, ma importanti per figli e nipoti,
in quanto a volte sono l'unica risorsa,
nella famiglia, unico gettito economico
di conseguenza diviene imperativo
che siano curati bene e tenuti in salute,
ben trattati, protetti e coccolati.
Le vecchie dimore, non sono più tali,
anche loro hanno seguito il tempo,
divenendo villette confortanti ma solitarie
o ruderi in totale abbandono, quindi in rovina,
sulle cui porte sgangherate è apposto
un cartello dal colore rosso sgargiante
dove sù appare con voluta evidenza
la dicitura"" VENDESI "" a porre tristezza.
Similmente alle dimore: le strade,
dove queste hanno un nuovo lastricato,
nuovi lampioni per illuminazione,
nuovi marciapiedi, rendendo piacevole
una camminata o un breve soggiorno.
Alcune bottegucce offrono prodotti locali:
hanno sostituito salumerie, mercerie
e cantine del vino, del fumo e del tressette.
Le pizzerie hanno preso il posto di antichi
forni a legna, gli agriturismo sono invitanti.
Ma le strade più periferiche, in triste
e deleterio totale abbandono: peccato.
Erbe coriacee hanno invaso angoli
sotto resti arrugginiti di vecchi luminari,
sono inefficienti e penzolano da pali
o da pareti di mura scalcinati marciscenti
Fanno tenerezza le porte sgangherate
che si affacciano su queste strade
non più frequentate, porte dipinte di verde
in un tempo lontano, ora sbiadite, i cui interni,
si sono svuotati non solo delle persone
e dei tanti ricordi che quelle strade recavano...
Come i tanti armoniosi fontanini di ghisa,
miracolo di acque sgorganti e sorgenti di vita.