IL TERREMOTO DELL'IRPINIA DEL 1980
STORIA DELL’ENEA TRISAIA RACCONTATA DAI PROTAGONISTI
I volontari dell’Enea nei luoghi del terremoto
Il terremoto dell'Irpinia del 1980 fu un sisma
che si verificò il 23 novembre 1980
La terrà iniziò a tremare alle 18:34 del 23
novembre 1980, quando una scossa di magnitudo 6.9 colpì
un'area compresa tra Basilicata e Campania.
Il
sisma durò “solamente” 90 secondi ma, per chi visse quella tragedia,
sicuramente sembrarono attimi interminabili.
Il
bilancio del sisma fu gravissimo: 3000 vittime, 9000 feriti e circa 280.000
sfollati. Nonostante l'epicentro fosse situato tra Basilicata e Campania, la
scossa venne avvertita in mezza Italia, dalla Sicilia orientale alla Pianura
Padana.
Si
fece anche una grande raccolta di medicinali, viveri, coperte e abbigliamento, coinvolgendo
anche i paesi vicino al Centro Enea, Rotondella, Nova Siri, Policoro.
L’
Enea, in quell’occasione, mise a disposizione l’autobotte, per il trasporto
dell’acqua, la Jeep, l’autocarro per il trasporto dei viveri ed altro e gli
indumenti antinfortunistici per i volontari.
Alcuni
dipendenti misero a disposizione le loro tende, il collega Enzo Morano, la sua
tenda da ospedale militare da campo e il collega Adelio Canonico, la sua tenda
da campeggio, per ospitare i nostri volontari.
Entrambe
le tende furono lasciate, in quei luoghi, per ospitare gli altri volontari che
arrivavano da tutta Italia.
DAL CATALOGO DEI FORTI TERREMOTI IN
ITALIA
1980 11 23, 18:34:52
Irpinia-Basilicata (Italy)
Furono quasi completamente distrutti i paesi di Castelnuovo
di Conza, Conza della Campania, Laviano, Lioni, Sant’Angelo dei Lombardi e
Santomenna; distruzioni estese a oltre il 50% del costruito furono riscontrate
a Balvano, Calabritto, Caposele, Guardia Lombardi, Pescopagano, San Mango sul
Calore, Senerchia, Teora e Torella dei Lombardi. In circa altri 50 comuni
furono rilevati crolli e gravi lesioni, 450 circa subirono danni più leggeri.
Nelle regioni Campania e Basilicata, su un totale di 1.843.304 abitazioni
censite, 77.342 risultarono distrutte, 275.263 gravemente danneggiate, 479.973
lievemente lesionate.
Numerose altre forti scosse si succedettero nelle ore e nei
giorni immediatamente seguenti e si protrassero quindi per diversi mesi. La
replica più forte avvenne il 14 febbraio 1981 alle ore 18:30 GMT, fu
localizzata nei Monti d’Avella, a circa 55 km a ovest-nordovest dell’area
epicentrale della scossa principale, e causò nuovi crolli e altre vittime.