ROTONDELLA,
“IL BALCONE SULLO IONIO”
di ANTONIO CONTE
Stile: romanzo ambientato di fantasia
ROTONDELLA 202 09 27
Sofia camminava leggera tra le strette viuzze del centro storico di Rotondella, con i lunghi capelli bruni che ondeggiavano sotto il vento caldo del Mediterraneo.
Quel giorno, il sole si specchiava nelle acque lontane del Mar Ionio, offrendo lo spettacolo che dava al paese il nome di “Balcone sullo Ionio”.
Era un angolo di Basilicata che sembrava sospeso tra cielo e mare, un piccolo borgo incastonato sulla cima di una collina, a 576 metri sul livello del mare, in provincia di Matera.
Mentre ammirava il panorama mozzafiato
che si estendeva fino alle spiagge, sentì una voce. Un accento che non era
locale, ma affascinante.
“È ancora più bello di quanto
immaginassi,” disse un giovane uomo, con lo sguardo perso nel paesaggio.
Sofia si voltò e incontrò lo sguardo di Jean-Luc, un avvocato parigino famoso per la sua eleganza e il suo talento.
Aveva sentito parlare di lui, un uomo che era riuscito a guadagnarsi una
reputazione incredibile nella capitale francese, ma che era venuto a Rotondella
per un motivo personale e segreto.
“Benvenuto a Rotondella,” disse Sofia,
sorridendo. “È la prima volta che visiti questo angolo di Basilicata?”
Jean-Luc si avvicinò con un sorriso affascinante. “Sì, ma sono già innamorato di questo posto.
Mi hanno detto che lo chiamano il ‘Balcone sullo Ionio’.
C’è qualcosa di così avvolgente nella sua
bellezza.”
Sofia annuì, orgogliosa del suo paese. “Siamo meno di 2.500 abitanti, ma il nostro cuore è grande come il panorama che vedi.
La nostra storia è antica, le tradizioni forti.
Qui la vita scorre
lentamente, ma ogni cosa ha un sapore speciale.”
Mentre camminavano lungo le strade acciottolate, Sofia raccontava a Jean-Luc delle tradizioni locali.
“Ogni anno
celebriamo la festa di San Rocco, con processioni che si perdono nelle stradine
strette e luminose, e i piatti tipici della cucina lucana che riempiono l’aria
con il profumo del pane fatto in casa, dei peperoni cruschi, e della nostra
zuppa di legumi.”
#AntonioConte,