giovedì 19 giugno 2025

COMUNICATO NO SCORIE IL NUCLEARE TRA INNOVAZIONE, RICERCA, SICUREZZA E SOSTENIBILITÀ MATERA 2025 06 19

COMUNICATO NO SCORIE 
IL NUCLEARE TRA 
INNOVAZIONE, RICERCA, 
SICUREZZA E SOSTENIBILITÀ, 
 MATERA 2025 06 19

Rilanciano il nucleare in Basilicata  e le scorie tornano in Basilicata  ? mentre Arera conferma che il mercato libero ha fatto aumentare le bollette.......caro energia
 

 COMUNICATO NO SCORIE 

Il Poc Regione Basilicata sponsorizza un convegno a Matera il 20 giugno sul nucleare? ( e le  scorie ?) 
 
 
 
il programma Poc della Regione Basilicata sponsorizza un convegno a Matera il 20 giugno prossimo sul nucleare? Mentre si è sempre alla ricerca di un sito per stoccare le scorie nucleari nazionali? In attesa di delucidazioni da parte della regione Basilicata la città di Matera è stata scelta da Confindustria/Università di Basilicata/Cluster Energia Basilicata per un convegno sul nucleare tra innovazione, ricerca, sicurezza e sostenibilità.
 
In una regione martoriata dalle ultime politiche industriali degli ultimi 30 anni, che vanta primati negativi di tutto rilievo, dalla discarica più grande di Europa, alla regione più trivellata d’Italia (con produzioni di tonnellate al giorno di  reflui tossici e radioattivi ), tra le  prime regioni per torri eoliche installate , con aree SIN mai bonificate, un centro nucleare da bonificare, Matera con altri siti lucani è indicata come potenziale sito per il deposito nazionale di scorie nucleari (al di là delle ultime dichiarazioni del Ministero dell’Ambiente che vorrebbe utilizzare i siti esistenti). In merito vorremmo capire cosa ne pensa il neosindaco eletto di Matera Nicoletti.
Accade in una regione che da oltre 40 anni si difende dalle scorie nucleari che i vari governi hanno tentato e propongono di rifilarci (1978 Trisaia/Stigliano,2003 Scanzano, poi ancora Itrec nel 2006 , Matera/Irsina/Montalbano/Bernalda/Genzano nel 2023,forse di nuovo Itrec ?). Un convegno sulla crisi idrica in questo momento per dissetare cittadini e imprese sarebbe stato più apprezzato con il coinvolgimento dell’Università di Basilicata (senz’acqua non si può produrre nulla, nemmeno l ‘energia nucleare) e la vera energia della Basilicata è l ‘acqua. Le crisi internazionali poi sono state sempre il pretesto per sfruttare il nostro territorio mentre i lucani vengono illusi con le card carburanti e i bonus gas a termine, quando in realtà la regione si spopola e diventa sempre più povera.
La Regione Basilicata in tema nucleare attualmente resta silente sulle bonifiche sull’Itrec, non convoca i regolari tavoli della trasparenza sul nucleare e non risponde con Arpab negli stessi tavoli sulle autorizzazioni che rilascia sul trattamento dei reflui petroliferi radioattivi in regione.
Inoltre, nell’ultimo procedimento V.A.S  sul deposito nazionale di scorie del Ministero dell’Ambiente la Regione Basilicata non ha dichiarato l’inidoneità del sito Itrec (un sito che andrebbe bonificato e chiuso definitivamente), contrariamente alla Regione Piemonte che ha approfittato del procedimento per rendere note al ministero le problematiche dei siti esistenti per evitare che qualcun altro ci facesse un pensierino. Al ministero dell’ambiente le osservazioni sull’inidoneità del sito Itrec le abbiamo comunque presentate noi tramite la Città di Policoro.
 
 
Ma torniamo alla discussione sul nucleare, in una regione che è già produttrice di energia per il resto di Italia e non industrializzata quale valore aggiunto potrebbe portare il nucleare in Basilicata? o forse qualcuno penserebbe ancora di stoccare le scorie nucleari ancora in questa regione così come è stato fatto per tanti anni con alti tipi di rifiuti e reflui anch’essi tossici? Volendo analizzare le produzioni con occupazione a valore aggiunto (il petrolio e i rifiuti ci hanno reso più poveri e inquinati) la Basilicata resta agricola ,turistica, culturale ed agro industriale. Le uniche attività industriali di certo rilievo sono quelle collegate alla filiera dell’automotive che qualcuno sta smantellando e non ci risulta che sia stata proposta una riconversione industriale per salvare le migliaia di posti di lavoro che abbiamo già perso a Melfi e con l’indotto. Nemmeno sulla sicurezza e sugli infortuni e morti sul lavoro la Basilicata brilla nelle classifiche.
 
Sul rilancio di un nuovo nucleare sostenibile o addirittura pulito (la comunicazione può anche convincere, ma la realtà è che il nucleare sostenibile o pulito non è stato ancora inventato), investendo anche sulle tecnologie attuali oggi forse avremo la produzione del primo Kw tra 10 anni, senza riserve di uranio e al di là che nessuno vuole centrali e scorie e problemi annessi e connessi qualcuno prima di partire ci deve spiegare chi paga questo nucleare? Considerato che paghiamo in bolletta il decommisioning delle vecchie centrali da decenni senza che arrivi alla fine? Tutto questo mentre  Arera ha confermato che con il mercato libero il costo del Kw è aumentato (https://www.repubblica.it/economia/2025/06/17/news/luce_mercato_libero_bollette_care_tutelato_report_arera-424674264/)
 
 Gli stessi associati di Confindustria contestano ai produttori di energia rinnovabile di Confindustria il ‘disaccoppiamento’ cioè la possibilità di vendere l’energia rinnovabile a prezzi più bassi, parametrati ai costi di produzione, a loro volta più bassi. Forse non sarebbe il caso di iniziare parlare di energia rinnovabile bene comune, per accontentare tutti a prezzi equi per uno sviluppo condiviso (e ai lucani produttori di energia rinnovabile bollette realmente azzerate). Tutti ricordano al di là delle dipendenze del petrolio estero che quando esisteva solo ENEL come distributore i prezzi erano più bassi e sotto controllo? In materia di nucleare, poi, la scienza dovrebbe fare passi avanti per evitare scorie pericolose per le future generazioni. Nessuno vuole mettere tabù sulla materia nucleare o preconcetti ideologici, quando il nucleare sarà sostenibile saremo i primi a promuovere convegni che pagheremo direttamente noi come facciamo da 20 anni con le ns iniziative e senza aver mai preso e chiesto aiuti/donazioni pubbliche e private.
Allegato manifesto con logo poc regione basilicata
 
19 giugno 2025


#Innovazione, #Ricerca, #Sicurezza, #Sostenibilità,