LA MADONNA DEL CARMINE
Lirica di Domenico Friolo
ROTONDELLA 2025 07 10
LA MADONNA DEL CARMINE
Lirica di Domenico Friolo
Volevo rigustare un tempo vissuto, ho trovato il presente migliore solo vicino questa chiesetta, ed il merito va al Signor Salvatore Buccello e a sua madre.
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La chiesetta è ancora là
e bisogna dar atto che
la Madonna e il bambino,
nel presente, ricevono
più cura e lo mostrano
le corone d'oro sul capo
della Santa e del bambino.
La porta della Cappella
sbarra spesso la soglia
di questo Santo luogo
detto Purgatorio, da tempo
soffocato dal silenzio,
nonostante la Madonna
e il suo Bambino, insieme
sussurrino amore in terra.
Ma a chi? Se al Purgatorio,
ormai non c'è più nessuno?
Mossa dall'alito del vento,
la piccola campana affida
al luogo i suoi rintocchi
purtroppo per orecchie
troppo lontane per sentirli
o per le orecchie sorde
ai richiami della campana
nella Calata del Monte
Carmelo, luogo da tempo
abbandonato e soggetto
ai punti neri lasciati dalla povertà passata ancora
oggi evidente e squallida.
Nella solitudine del luogo,
insetti, millepiedi e ragni
risalgono il ripido Cervaro,
che orfano di erbe brucate
al passaggio delle greggi,
oggi sono incontrastate
creature che hanno trovato
quì il loro habitat naturale:
tra erbacce incolte quì e là
quindi divenuti una nuova
realtà, così anche sui muri,
o nella strada o annidati
sotto i cornicioni o in bella
mostra nelle reti dei ragni.
La voce della Santissima
Madonna del Carmine,
cede all'oblio silenzioso
per gran parte dell'anno,
e solo i giorni di Luglio alla
riapertura della sua porta
si vede, si ammira, si ama.
Ella appare bella, stupenda
ed Immacolata mentre
sussurra amore al mondo,
mentre sussurra pace
ai devoti che la visitano.
Ma Luglio non dura e và.
La Cappella viene richiusa
e la tristezza si fà largo
nel luogo dove di già Ella
apparve già, tanti secoli fà.
E`estate, ma al Purgatorio,
nel luogo della Madonna
c'è freddo venuto dal nord
e non c'è più quel calore
che davano i suoi figli nati
nel luogo, da loro amato.
Bravi stranieri giunti quì da
confini lontani a dare vita
per brevi periodi nell'anno
al luogo e purtroppo noto
per questo, che finestre e
porte un tempo spalancate
ora son chiuse e serrate,
sbarrate da solido metallo
riducendo a tetra visione
quelle vecchie care dimore
in passato sempre vitali.
Ora squallide telecamere
piazzate quà e là ai muri,
non sono gli occhi festosi
e vispi di allegri uccelletti,
ma occhi di chi non si fida.
Oggi c'è il timore di taluni
verso chi, quì non ha mai,
rubato niente a nessuno:
è un'evidente muta offesa,
a chi per secoli, fiducioso
lasciava le porte aperte
in quel luogo senza paure.
E`estate piena in Luglio
ma c'è, nell'aria del gelo
al Purgatorio, un gelo che
traccia il racconto veritiero
del vecchio viandante che
in quel luogo caro nacque
e che senza aprir bocca
ha raccontato e ha tanto
osservato, ma dalle labbra
sfugge solo un borbottio
in cui si percepisce chiaro:
l'astio verso una persona.
Poi mentre il viandante che
racconta del borgo, prima
d'andare via si sente un pò
stanco, si siede sul gradino
della chiesetta e come se
fosse già nel sonno: sogna
immedesimandosi in esso.
Un sogno dove egli sente
la voce implorante della
Madonna del Carmine
che accorata chiede:
""Viandante aspettaci,
noi veniamo con te e preso
il bambino, lascia il gesso
impietrito nella Cappella.""
Vanno nella via della vita,
della verità che porta a Dio
la Madonna è raggiante,
il suo bambino Gesù: felice
è tenuto da Lei con mano
sicura e così la Madonna,
il bambino ed il viandante
vanno via cantando a Dio:
Prendi la mia vita,
prendila Signor...
Sii la mia guida
Oh, Divino amor.
E vanno via, vanno verso
Dio nel regno dei cieli.
Intanto al Purgatorio
non è sempre estate.
Il suo contrafforte sarà
sferzato dalla tramontana.
È un vento gelido del nord
fuori luogo al Purgatorio.
Poi il viandante si gira
e vede della gente che per
breve tempo cerca ancora
la Madonna e il bambino
Ella è là, non è andata via
nel sogno, è là nel suo
manto marrone striato oro
e le Corone sul loro capo.
Le manca il suo copricapo
verde oliva, ora sua antica
reliquie, quello il viandante
l'ha preso e portato con se.
Ci sono reliquie che non
non danno più quel tepore
antico del povero passato
ma esprimono meraviglie
eppur ammoniscono:
La SS Vergine Madre del
Carmelo non è di chi
la osserva distrattamente
o superficialmente, Ella:
la SS Vergine del Carmelo
è la Madre di chi la ama,
di chi le porge un fiore,
di chi: miracolato, le ha
donato Corone del metallo
più prezioso per grazia
ricevuta, non per chi mente
Ella ha pietà per il misero
che per fame ha peccato
ma non dall'arricchito baro
da cui non si lascia turbare,
la vergine è degna e pura
e se trovaste la porta della
sua Cappella chiusa,
ebbene: non disperate, ma
cercatela al fianco di Dio.
Ella, segue dall'alto i suoi
poveri figli prediletti, che la
amano e quelle genti che
le offrono lacrime e fiori.
Fiori per Lei e per il suo
Santo bambino: il nostro
Divino Signore Gesù.