RACCONTA POLICORO
CIRCOLO VELICO LUCANO
22ESIMA PUNTATA
POLICORO 2025 08 30
𝐈𝐥 𝐬𝐨𝐠𝐧𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝐯𝐞𝐧𝐭𝐨: 𝐥𝐚 𝐬𝐭𝐨𝐫𝐢𝐚 𝐝𝐞𝐥 𝐂𝐢𝐫𝐜𝐨𝐥𝐨 𝐕𝐞𝐥𝐢𝐜𝐨 𝐋𝐮𝐜𝐚𝐧𝐨 𝐞 𝐝𝐢 𝐒𝐢𝐠𝐢𝐬𝐦𝐨𝐧𝐝𝐨 𝐌𝐚𝐧𝐠𝐢𝐚𝐥𝐚𝐫𝐝𝐢
Nato da una famiglia di agricoltori originaria di Modugno, trasferitasi negli anni ’50 nei nuovi poderi dell’Ente Riforma prima a Policoro e poi a Scanzano Jonico, Sigismondo Mangialardi ha sempre portato con sé il valore dell’umiltà, dell’impegno e della visione. Quarto di otto figli, si è distinto fin da giovane per la sua educazione riservata e la sua naturale lungimiranza. Dopo gli studi, lavora come ispettore dell’ENEA a Roma, ma il richiamo della sua terra è più forte: decide di tornare e restituire qualcosa di prezioso alla sua comunità.
All’inizio degli anni Ottanta nasce così il Circolo Velico Lucano, un’idea che all’inizio sembrava visionaria, ma che oggi è diventata una realtà affermata nel panorama nazionale del turismo scolastico e sportivo. In una terra ancora poco toccata dal turismo organizzato, Sigismondo individua nel mare, nel vento e nella vela un’opportunità di crescita culturale, educativa ed economica per il territorio.
Il Circolo nasce con lo spirito di rendere la vela uno sport accessibile a tutti, bambini, adulti, disabili, gruppi scolastici e famiglie. Una scuola inclusiva, moderna, sostenuta da personale qualificato e strutture all’avanguardia. In pochi anni diventa un punto di riferimento per l’intera regione, ampliando l’offerta a sport nautici come il windsurf, lo scinautico, la canoa, l’orienteering, l’equitazione vantando anche una flotta per la scuola d’altura.
Importante è anche il legame con il mondo dell’istruzione: centinaia di scuole da tutta Italia partecipano ogni anno ai campi scuola sportivi e ambientali organizzati dal Circolo, facendo vivere agli studenti un’esperienza educativa immersa nella natura, tra sport e consapevolezza ecologica.
La vocazione nazionale e l’impegno costante portano il Circolo Velico Lucano a partecipare a eventi, regate, premi e iniziative di rilievo. Collabora con federazioni sportive, progetti europei, iniziative del Ministero dell’Istruzione e programmi per l’inclusione. È spesso citato in siti istituzionali, portali dedicati al turismo scolastico e alla vela sociale.
Sigismondo Mangialardi ha guidato tutto questo con discrezione e tenacia, senza mai dimenticare da dove veniva. Ha saputo coniugare valori contadini, visione moderna e passione per il mare, dando vita a un progetto che oggi è simbolo di educazione, sport, inclusione e amore per la propria terra.
Il Circolo Velico, proprio come la Magna Grecia che approdò su queste coste portando civiltà all’Europa, negli anni è stato un crocevia di genti e, soprattutto, di ragazzi. Nello stesso spirito dell’antica tradizione magno-greca, ha rappresentato un ponte, un luogo di incontro e di crescita. In un viaggio lungo quarant’anni, il Circolo è rimasto custodito nel cuore di chi lo ha vissuto. Policoro, grazie ai migliaia di ragazzi che in questi decenni sono passati da qui, è diventata conosciuta in tutta Italia. E quegli stessi ragazzi, oggi adulti, continuano a tornare, legati da un ricordo indelebile e da un affetto che il tempo non ha scalfito.
Il Circolo Velico è riuscito a valorizzare e a esaltare tutte le forze di Policoro e del territorio: l’ambiente, la storia, lo sport e il benessere. Un’energia che si riflette anche nelle eccellenze dei nostri prodotti, simbolo autentico di un territorio che sa accogliere e far innamorare chi lo vive.
Il Circolo Velico Lucano non è solo una scuola di sport al servizio dell’istruzione: è una lezione di vita che continua a essere scritta ogni giorno, nel vento e tra le onde.
E in fondo, Sigismondo Mangialardi non è solo un fondatore, è l’uomo che ha saputo ascoltare il vento prima degli altri, che ha letto negli orizzonti silenziosi del Mar Ionio una promessa di futuro. Con le mani semplici di chi viene dalla terra e lo sguardo profondo di chi ama il mare, ha trasformato un sogno in vela, una costa in speranza, un luogo in scuola di vita.
Sigismondo è l’uomo del mare: non perché lo possiede, ma perché lo custodisce. Perché ogni increspatura d’acqua parla di lui, ogni vela spiegata porta con sé un frammento della sua visione. È come il mare: resta sempre lì, discreto ma presente, immenso ma vicino, testimone silenzioso di un’avventura che dura da più di quarant’anni.
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