domenica 21 dicembre 2025

EDVIGE VIOLA I RICORDI FELICI DELLA MIA INFANZIA E POESIE MONTALBANO JONICO 2024 04 29

EDVIGE VIOLA 
I RICORDI FELICI
DELLA MIA 
INFANZIA
E POESIE
MONTALBANO JONICO 2024 04 29

Ringraziamo la poetessa Edvige Viola, 
per aver scelto le nostre pagine social
per la pubblicazione integrale 
del suo libro.


Prefazione

 Il breve excursus sul particolare e fantastico periodo dell’infanzia che Edvige Viola ha voluto fissare in questo volumetto, rendendo noto un frammento della sua vita è un regalo per i suoi cari e non solo. L’autrice, ha acceso un focus su quel fondamentale e magico momento fanciullesco, attingendo ai ricordi più vividi ed indimenticabili.

I rammenti del suo passato richiamano profumi, musiche, usi e costumi, nonché sentimenti di piccoli ma significativi vissuti che hanno caratterizzato un tempo storico.

Io, in particolar modo mi sento piacevolmente coinvolta emotivamente, ed orgogliosa di questo suo scritto, in quanto con Edvige c’è un legame di sangue per essere cugina diretta di mio padre Antonio. È una cugina speciale perché essendo mia omonima, ricordiamo con il nostro bellissimo nome (di santa Edvige d’Andechs, duchessa di Slesia e di Polonia e di santa Edvige d’Angiò re di Polonia, canonizzata dal conterraneo e tanto amato Papa Wojtyla, ossia, san Giovanni Paolo II.  Dal mio libro “Edvige da duchessa a santa”, edizione 2015) mia nonna paterna e sua zia (sorella di sua madre Piera) Edvige Vitale.

Leggendo i racconti si scorgono paesaggi, atmosfere e fragranze che hanno segnato quegli anni e persone presenti in quel trascorso. È piacevole ripercorrere con la mente i ricordi che rievocano le sensazioni provate e impresse nella propria essenza e fermarli sulla carta per renderli fruibili. Una memoria tramandata che dimostra l’amore verso i propri cari che non vada dimenticata, quindi perduta per percorre la vita tumultuosa dei nostri tempi moderni.

Alcune delle genti citate nei racconti di Edvige hanno fatto riaffiorare alla mia mente memorie di un tempo che fu, anche della mia fanciullezza, di persone anche di mia conoscenza, come il suo maestro Valentino Rondinelli, insegnante di Edvige che fu anche sindaco del paese, che io vedevo quando andavo a trovare mia nonna materna Filomena Lillo, a Rotondella, che abitava accanto, e sua moglie  Donna Michela, amica di mia nonna che lunghe conversazioni facevano spesso dai loro balconi di casa adiacenti, sulle loro coltivazioni di garofani e altro ed io osservavo, attratta da quelle splendide persone d’altri tempi. E, ancora, la sarta Santina Carlucci, per me comare Santina, amica dalla gioventù delle mie due nonne e con la quale ho mantenuto un rapporto d’affetto e di frequentazione fino agli ultimi giorni della sua vita, essendo diventata da ragazza parte integrante della famiglia. All’epoca non c’erano i negozi come oggi e gli abiti venivano confezionati dalle sarte e dai sarti, per gli uomini, si sceglieva la stoffa, che si acquistava dai rivenditori e si sceglievano i modelli dai cataloghi. Sottolineare questo, ritengo sia importante come notizia ai giovani di oggi che possono solo con l’immaginazione provare a sentire la gioia di un abito nuovo per i ragazzi di allora.

L’invito è quello di leggere queste scorrevoli pagine con approccio sensibile, che fa meglio percepire ed avvicinare al significato che Edvige ha inteso trasmettere.

Mi complimento per la graziosa idea di narrare il suo mondo di bambina.

 

Montalbano Jonico, 29 aprile 2024

Edvige Cuccarese

Alle mie figlie Monica, Roberta e Sara

Ai miei generi Mimmo, Alessandro ed Egidio

e a miei splendidi e amati nipoti Edoardo, Emma e Diego,

affinché anche loro, un giorno, potranno avere dei ricordi felici

come li ho avuti io

e che hanno resa unica ed indimenticabile la mia infanzia.

Un affettuoso ringraziamento a mio marito Nino Cipriano per la sua

preziosa collaborazione, i suoi suggerimenti, la scrittura di queste

pagine al computer,

ma soprattutto per la sua pazienza.


Da dove vengo?

  Vengo dalla mia infanzia.

                     Vengo dalla mia infanzia come da un paese.

  (Antoine de Saint-Exupéry)

 

La vita non è quella che si è vissuta

ma quella che si ricorda        

e come la si ricorda per raccontarla.

(Gabriel Garcia Marquez)

                   I bei ricordi non scompaiono mai.

Nel peggiore dei casi si                 

addormentano

nei sotterranei dell’anima,

salvo, poi,

risvegliarsi all’improvviso

quando sentono il motivo di una

vecchia canzone.

                                                                     (Luciano De Crescenzo)

Premessa

 Il tempo passa velocemente, inesorabilmente e non ritorna indietro mai! Scorre come la sabbia quando la prendiamo e la lasciamo scivolare tra le dita…

I ricordi racchiusi nel cassetto della nostra memoria, che possiamo estrarre quando vogliamo per rivivere tutti quei momenti che hanno reso unico e speciale (anche nella sua ordinarietà) un preciso momento della nostra vita, ci fanno rendere conto che abbiamo vissuto e non siamo stati solo passeggeri inconsapevoli della nostra vita.

Riscoprire il passato ci offre l’opportunità di ricomporre il puzzle della nostra storia, unica e irripetibile, che appartiene solo a noi stessi.

C’è qualcosa di magico nel ricordo e ogni volta che ne assaporo uno, sento pervadermi dalla serenità, gioia e dolcissima malinconia.  Lo trovo un antidoto alla solitudine.


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