mercoledì 19 febbraio 2025

QUINTO INCONTRO CORSO ALFABETIZZAZIONE DIALETTALE ROTONDELLESE PROF.SSA PATRIZIA DEL PUENTE ROTONDELLA 2025 02 26

 

QUINTO INCONTRO
CORSO DI ALFABETIZZAZIONE
 DIALETTALE ROTONDELLESE
a cura della Prof.ssa Patrizia Del Puente

 ORGANIZZATO DA
ASSOCIAZIONE ROTUNDA MARIS
MERCOLEDÌ 26 FEBBRAIO 2025
ROTONDELLA 2025 02 26


Con la firma del protocollo d'intesa di partenariato, al progetto, dell' IIS E. FERMI con gli Istituti del Liceo Scientifico di Policoro e del Liceo Classico di Nova Siri, gli studenti dei suddetti Istituti, iscritti e frequentanti il corso, potranno usufruire di  crediti formativi, previsti dalla vigente normativa.




L'EVENTO E' ORGANIZZATO 

IN COLLABORAZIONE CON :


COMUNE DI ROTONDELLA ,
CENTRO INTERNAZIONALE DI DIALETTOLOGIA A.L.BA., 

IIS FERMI POLICORO, fidas tri.do.sa enea, fidas rotondella, associazione le vorie rotondella


I corsi, completamente gratuiti, si svolgeranno a Rotondella e avranno come docente,  la Professoressa Patrizia Del Puente, Direttrice del Centro Internazionale di Dialettologia A.L.Ba., docente di Glottologia e Linguistica dell’Università degli Studi della Basilicata.

Le lezioni verteranno principalmente sulla alfabetizzazione dialettale rotondellese

Per una migliore organizzazione, è opportuno comunicare l'adesione ai corsi, inviando una mail a: 

dialettorotondellese@rotundamaris.it o tramite whatsapp al numero 3394530381, indicando il proprio nome e cognome, città e numero di telefono.

Gli  iscritti fuori sede, potranno seguire i corsi tramite le piattaforme dedicate, per video conferenze, riceveranno il link di collegamento per ogni lezione, al contatto segnalato.

Agli iscritti frequentanti, sarà rilasciato un attestato di partecipazione al corso,

valido ai fini di crediti formativi, 

 per insegnanti e per studenti degli Istituti convenzionati.

Le Associazioni e i cittadini che intendono aderire anche al gruppo di lavoro, che collaborerà con il Centro Internazionale di Dialettologia, devono darne comunicazione tramite mail sempre all'indirizzo dialettorotondellese@rotundamaris.it, specificando " PARTECIPAZIONE AL GRUPPO DI LAVORO", indicando il proprio nome e cognome, città e numero di telefono.

L'adesione al gruppo di lavoro, non obbliga la presenza, il tutto può essere svolto tramite il web, interagendo sulla pagina "Amici del dialetto rotondellese" immettendo i vocaboli, poesie, proverbi ecc...

Le Associazioni aderenti, sono pregate di inviare anche il logo dell'Associazione di appartenenza.

L'adesione ai corsi o al gruppo di lavoro non comporta alcun vincolo, da ambo le parti, essendo il tutto completamente gratuito.

Cordiali saluti

                                                                                                                        Cosimo Stigliano



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SIMPOSIO EUBEA L'ULTIMA DANZA DELLE GRU MUSEO ARCHEOLOGICO DELLA SIRITIDE POLICORO 2025 02 25

SIMPOSIO 
IL MUSEO ARCHEOLOGICO DELLA SIRITIDE 
IL ROTARY CLUB SIRITIDE POLICORO 
PRESENTANO 
EUBEA 
L'ULTIMA DANZA DELLE GRU
DIMITRIS ROUBIS 
25 FEBBRAIO
POLICORO 2025 02 25 


#Eubea, #L'ultimaDanzaDelleGru, #DimitrisRoubis, #ManuelaTruncellito, #CarmeloColelli, #LinoPignataro,


CONSERVATORIO DI MUSICA "E.R.DUNI MATERA CONCERTO INAUGURAZIONE ANNO ACCADEMICO 2024-2025 POLICORO 2025 02 20

CONSERVATORIO DI MUSICA 
"E.R.DUNI MATERA"
CONCERTO INAUGURAZIONE 
ANNO ACCADEMICO 2024-2025 
GIOVEDÌ 20 FEBBRAIO
POLICORO 2025 02 20


#ConservatorioDiMusicaE.R.DuniMatera, #FedericaDiNucci, #MyrianDiNoia, #DomenicoVirgili, #W.A.Mozart,



martedì 18 febbraio 2025

10 FEBBRAIO: DALLE FOIBE ALL'ESODO PRESENTAZIONE DEL LIBRO DEL SEN. ROBERTO MENIA - SCANZANO JONICO 2025 02 20

10 FEBBRAIO: DALLE FOIBE ALL'ESODO
PRESENTAZIONE DEL LIBRO DEL 
SEN. ROBERTO MENIA
GIOVEDÌ 20 FEBBRAIO
SCANZANO JONICO 2025 02 20 



TEMA SCOLASTICO "" MIA MADRE"" DEL 1959 di Domenico Friolo ROTONDELLA 2025 02 18

TEMA SCOLASTICO 
"" MIA MADRE"" 
DEL 1959 
di Domenico Friolo 
ROTONDELLA 2025 02 18

 


1) PREFAZIONE

Racconto di un tema scolastico del 1959, il mese era Marzo.

Racconto che ebbe nota di merito in ambito scolastico nella città di Potenza, è la storia vera di un alunno che frequentava le scuole elementari Scalo inferiore, l'insegnante era il maestro Labbano, il direttore scolastico era Garramone, l'alunno che svolse questo tema ero io: Domenico Friolo.

Ecco quello che scrissi, commuovendo tutti i miei compagni di classe, tra cui Dino Becagli, da poco e con piacere divenuto mio compagno di banco, con lui iniziammo le elementari insieme

Ricordo che Dino che aveva gli occhi umidi per un pianto trattenuto a stento che emozionò il maestro.

Lo struggente contenuto del tema indusse il maestro Labbano a notificare il tema al direttore scolastico, noi alunni non sapevamo e fummo sorpresi quando il Direttore venne a conoscermi in aula.

2) IL TEMA SCOLASTICO: "" MIA MADRE""

* Quel giorno a Potenza, nel cielo splendeva il sole, noi bimbi, tra i banchi di scuola, tra una lezione e l'altra scrutavamo gente

che scendeva e saliva la scalinata dei cento gradini.

Noi piccoli, eravamo un pò disorientati, dalla notizia ricevuta: cioè dover cambiare scuola e trasferirci allo Scalo Inferiore.

Sentìmmo un bussare leggero alla porta e un confabulare: era la signora Di Muro,

poi la maestra mi chiamò per nome. Mi disse:~ Devi andare a casa subito.

La signora Di Muro ti accompagnerà.~Mi chiedevo senza capirne il perchè. Mia sorella mi accolse, con un abbraccio trattenendosi dal piangere, non capivo...Aggiunse: dobbiamo partire subito.

Quel viaggio, era divers dal solito, era greve. Non mi affascinava il paesaggio, che in altri viaggi, mi meravigliò. Il treno correva in un'orario sballato, infatti non trovammo il bus in attesa di coincidenza, ma un autotaxi.

L'auto veloce, risalì le S.S.106 e 104, giunse nel borgo appollaiato sul colle

Sapevo, conoscevo quel luogo lassù: Rotondella

I paesani ci vennero incontro rattristarti, erano in tanti, tutti col viso funereo,

dividendosi, separandosi, facilitarono il nostro passaggio, lungo la strada

colma di gente infreddolita e triste, ci aprirono un varco piangendo, quindi giungemmo alla mia porta...

Le donne si strappavano i capelli, piangevano, senza infingimenti.

tra alti candelabri che sorreggevano ceri profumati e con tremule fiamme.

Mia madre, era distesa sul letto col viso tra i suoi lunghi capelli, non indossavava l'elegante abito rosso che le piaceva tanto... ma era vestita di nero sfumato di raso.

Giaceva candida, profumata, luminosa immobile e bella come non mai.

La volevo accarezzare, stringerla a me...

Misero una sedia accanto al letto che era antico e troppo alto per me

che avevo chiesto di darle un bacio, mi avvicinai a lei, ma...

Mi si ghiacciò il sangue nelle vene al poggiare le mie infantili labbra

sul suo viso...Freddo gelido senza vita...

Rimasi sconvolto.... Ammutolito.

Non sapevo e nessuno mi disse mai che i morti diventano freddi: mi ritrassi istintivamente, fu come baciare del marmo...fu come baciare una pietra gelida...

che attimo infernale, tempestoso.

Mia madre, senza il suo tiepido calore... Ebbi sofferenza e pena, la gola si strinse

al pensiero che avevo perso mia madre, il mio piccolo cuore, già sofferente,

sembrò scoppiarmi nel petto.

Le braccia di mio padre mi avvolsero vennero in mio soccorso, cercai i suoi occhi, il suo sguardo amaro mi giunse silenzioso e triste ad infondendomi consolazione mentre vennero giù rivoli di pianto a tutti i presenti.

Nel mentre le donne ricominciarono con nenie funebre, lamentazioni e rimpianti.

Mi addormentai per un pò, sfinito e triste.

Quel giorno, il sole di Gennaio non fu mai caldo: fu soltanto amaro.

Infine, stancamente, giunse sera.

La fiamma del lume, prigioniera del vetro illuminanò i respiri, il requiem e il dolore.

Sotto l’ampio gelido cielo stellato, per il giorno successivo, nel camposanto avevano già scavato la Fossa per lasciarla giacere in pace del Signore Iddio.

Viveva contenta, vitale tra noi, ed ora và verso Dio. Era piena di vita.., era in casa sua, seduta al tavolo, dopo aver cenato.

Era là, in quella semplice amata dimora, là dove voleva vivere, ora riposa il suo spirito nella semplicità della sua casa e non pensava che per il destino ne avrebbe troncato la vita.

Mio padre rapito dal ricordo, raccontò qualcosa degli ultimi attimi di mia madre:

"" Ella tornò a casa, come sempre, ieri sera, non era come sempre, mi parve un pò stanca.

Forse, aveva qualche guaio taciuto ? Forse fosse tormentata? Chissà..

O forse fù la solitudine per lei, madre di cinque figli e nessuno, nessuno, quella sera, era con lei.

In quella casa, madre, dove volevi vivere, riposaserà la tua anima, tra le tue cose

per te importanti: foto a ricordare noi... i tuoi figli e i nipotini troppo lontani da te.

Là, in quella casa è rimasta la tua anima con le tue movenze di donna bella, esile, tenace, forte e di amorevole madre.

Cara, madre mia, nei giorni successivi senza te a casa, quel lume, tristemente

muoveva le nostre ombre sulle pareti in lenti goffi movimenti senza più senso.

Noi, con gli occhi arrossati dal pianto, ci si invitava, l'un l'altro, incoraggiandoci

a mangiare qualcosa, purtroppo, era come ingoiare la nostra tristezza

con il nostro dolore amaro, struggente.

Ritornava martellante il pensiero, sospinto dalla tua assenza tra di noi.

Oh madre: come ci mancavi....

Prendevano consistenza pensieri ormai al passato: ""Madre, eri nel pieno del vigore "" "" Madre eri nel pieno della vita "" "" Madre ci lasciavi, e non volevi.

Incompiuta, struggente estrema tua volontà. ""

Nella Via Calata Monte Carmelo al numero civico 25, seguìrono silenzi sommessivdi parenti e di persone AMICHE che salutavano addolorate, poi tutto finì...

Si svuotò la nostra casa e senza di lei quel luogo, divenne deserto, rimase solo papà con il gatto a fargli compagnia.

In quel gennaio, Madre, non solo tu, perdesti la vita, in quei giorni, con te, perdemmo anche la nostra vita familiare.

La sera che precedette il nostro rientro a Potenza, eravamo sulla soglia

della porta di casa, ad osservare il mare, la volta celeste ricolma di stelle,

e dalla campana della Cappella, ci giunse suonato da un alito di vento, il suo rintocco che scosse i nostri pensieri in fantasie consolatrici verso il dolore che era in noi.

Una voce familiare disse: questo rintocco è un saluto... è un dono irrorato dalla lacrima della Vergine Madonna del Carmelo, rispondemmo:

Addio madre, Riposa in pace, tra le le braccia del Signore.

------ - - - - - - - - - - - - - - - - - - - ------

by Domenico Friolo

Al tema seguì tempo dopo, questa poesia tratta dal racconto del tema.

Poesia che mi fece intendere che il legame affettivo con mia madre, anzichè affievolirsi nel tempo, era divenuto ancora più forte. Mai cesserà.

3) DALLA TERRA ALLE STELLE

Il sole di quel Gennaio

per noi non fu mai caldo.

quel sole fu soltanto luce.

Stancamente giunse sera...

La fiamma del lume, seguiva

i respiri, requiem e dolore.

Sotto l’ampio cielo stellato

scavarono una fossa

per lasciarla giacere in pace.

Lei viveva contenta, vitale, eppure

è deceduta, eppure era piena di vita

lì, seduta al tavolo, dopo cenato.

Si spense, dove Ella voleva vivere,

nella semplicità della sua casa

e non in un luogo nudo e amaro.

"" La fornaia: mia madre, a sera

tornò a casa, come sempre,

non sembrava essere stanca.

Ebbe forse qualche guaio taciuto ?

Forse tormentata da dubbi: Chissà.

Non fu cosa da poco: immaginando:

fu forse la solitudine momentanea

per lei madre di cinque figli e nessuno

di loro quella sera, era al suo fianco ?

Qui, madre, dove volevi vivere ora

c'è il tuo spirito: è tra le tue cose,

da allora mai smosse in tuo ricordo.

Ora lì, si percepisce la tua essenza,

il tuo profilo, di donna bella, esile,

tenace e forte, cara ed amorevole.

Cara, madre mia, ricordo...

Quel lume ambrato muovere

la fiamma in un barlume di luce

smuoveva insensatamente

le nostre ombre sulla parete

nel nostro via vai composto.

Noi, con gli occhi arrossati

dal pianto volutamente celato

mentre ci si invitava, l'un l'altro

a mangiare qualcosa, a bere

come era come ingoiare la nostra

tristezza ed il nostro dolore.

Oh madre, ritornava martellante

il pensiero, sospinto dalla tua

assenza tra di noi: che tristezza !

Ripetiamo: eri nel pieno del vigore,

pensiamo: eri nel pieno della vita

ci lasciasti, e non volevi: perché ?

Incompiuta e struggente la tua

la estrema volontà svanì con te

e nella Via Calata Monte Carmelo

ti seguì il silenzio sommesso

di case che furono abbandonate

e il Purgatorio fu deserto luogo.

Madre: nel giardino, le tue rose

rimaste senza il tuo amore

divennero recline inaridire.

Nella volta celeste, ricolma

di stelle, si odì un requiem:

della campana mossa dal vento.

È il requiem di cui ti fece dono,

irrorato da una lacrima d'amore,

la Santa Madonna del Carmelo.

""Addio madre mia, addio...

Ora riposa nella pace di Dio,

tra le le braccia del Signore.""

Amen !

by Domenico Friolo

 

SEMBRI UN UCCELLO CHE CANTA DA SOLO DEDICATA A DOMENICO FRIOLO 2025 01 18

 SEMBRI UN UCCELLO 
CHE CANTA DA SOLO  
DEDICATA A DOMENICO FRIOLO
ROTONDELLA 2025 01 18

 


CHE QUALCUNO MI DEDICASSE UNA POESIA, MAI ME LO SAREI ASPETTATO, EPPURE UN AMICO CHE VIVE NEL VERDE E NEGLI SPAZI IMMENSI, AI PIEDI DEL MONTE VOLTURINO, IN BASILICATA, ME NE FA DONO, DA PERSONA VERAMENTE COLTA QUALE EGLI È, MI ONORA CON QUESTO ATTO.

A SALVATORE LOVISO PORGO LA MIA GRATITUDINE.

ECCO LA SUA POESIA, CHE COGLIE E NARRA E DEDIC CON ACUME E CON INTELLETTO FINE E COMMOVENTE ALLA MIA PERSONA.

PREMETTO CHE NON CONOSCO PERSONALMENTE

SALVATORE LOVISO, A LUI, UN GRANDE GRAZIE.

     * di Salvatore Loviso

       a Domenico Friolo *

SEMBRI UN UCCELLO CHE CANTA DA SOLO

Sembri un uccello

che canta da solo,

come un immergersi

in strati più profondi.

Case e borghi

come una stimmate

che non è più

un vivere comune.

Ma è di sicuro

una voce che sale

dai luoghi del cuore

... e come un uccello

che canta ignaro

che il tempo passa

inesorabilmente.

Il tempo tiranno

è come un’altra vita,

e in quest’altra vita

molti troppi

vivono...tanto per dire

in comodi silenzi

la sera a letto

con l’altro che

momentaneamente non c’è

Si va a letto e fuori piove.

Si va con le ombre, le nostre

o quelle dell’altro mondo...

ormai scomparso e dimenticato.


#Salvatore Loviso,

FIDAS POLICORO GIORNATA DELLA DONAZIONE DI SANGUE - PLASMA POLICORO 2025 02 22

FIDAS POLICORO 
GIORNATA DELLA DONAZIONE 
DI SANGUE-PLASMA 
SABATO 22 FEBBRAIO
POLICORO 2025 02 22