UGL METALMECCANICI “BOSCH ABBANDONA IL SUD” ROMA 2019 11 26
Non risultano per nulla rassicuranti le indiscrezioni sulle sorti
dello stabilimento di Bari che giungono dal CAE Bosch alla vigilia
dell’incontro al MiSE previsto per il prossimo 28 Novembre.
Dopo l’annuncio in diretta streaming da parte del sig. Denner,
Presidente del Gruppo Bosch, circa la crisi mondiale sul comparto automotive e
diesel in particolare, e l’annuncio di una fase di ristrutturazione con tagli del personale “socialmente
sostenibili”, ecco giungere sulle teste dei dipendenti il macigno della
previsione per il 2022 allorquando il numero dei dipendenti dovrà scendere da
1850 a 1200 unità. Facendo un passo indietro, queste previsioni di oltre 600
esuberi le avevamo già apprese sui tavoli istituzionali, così come avevamo
raccolto le disponibilità del Governo e della Regione Puglia a finanziare e
sostenere qualsiasi tipo di piano industriale con zero esuberi. Ma è evidente
che Bosch non ha alcuna volontà di investire in nuove produzioni sul territorio
barese, dopo aver usufruito per 20 anni di “aiuti pubblici” in termini di
contratti di sviluppo, di ammortizzatori sociali, dopo aver ottenuto svariate
decine di premi e titoli qualificanti in termini di eccellenza industriale,
qualità e innovazione tecnologica. Ricordiamo a Bosch che tutti i successi,
oltre che i profitti, ottenuti in questi anni sono riconducibili solo ed
esclusivamente ai propri dipendenti che, con uno smisurato spirito di
collaborazione, disponibilità e senso di appartenenza, hanno contribuito a far
raggiungere all’azienda molti sfidanti obiettivi. E questi sono gli stessi
dipendenti che adesso Bosch vorrebbe mettere alla porta, senza neanche
considerare tutti i sacrifici cui sono stati sottoposti in seguito alla
sottoscrizione di indegni accordi sindacali che li hanno privati dei loro
diritti fondamentali, quali le ferie personali ed un salario dignitoso. La UGLM
si è sempre opposta alla sottoscrizione di certi accordi lesivi per i
dipendenti, lo ha sempre esternato denunciando attraverso comunicati sindacali,
operazioni di volantinaggio e comunicati stampa.
“A pagare il prezzo di questi accordi – tuona il Segretario Provinciale
Samantha Partipilo – sono stati finora solo i lavoratori, che si vedono una
riduzione media dello stipendio di circa 500 euro ogni mese, che vivono
quotidianamente con la minaccia dei licenziamenti e con l’insicurezza di
riuscire a sostentare le proprie famiglie”.
“Non aderiremo allo sciopero
indetto per il 28 Novembre – ribadisce la RSU UGLM di Bosch (Mario Daniello,
Onofrio Zotti e la stessa Partipilo) – i lavoratori sono stati finora obbligati
a subire questi sacrifici per via degli accordi che altri hanno firmato, e non
è giusto che perdano anche l’ennesima giornata di lavoro per uno sciopero
indetto perché i firmatari sono stati incapaci di farsi garantire un piano
industriale dignitoso dall’azienda. In aggiunta sono settimane che stiamo
denunciando l’utilizzo dello scorrimento a 18 turni unitamente alla
solidarietà, essendo 2 strumenti evidentemente opposti, ma l’azienda continua a
fare l’orecchio da mercante nel silenzio assoluto anche degli altri colleghi.
Noi questo atteggiamento non lo accettiamo e lo continueremo a denunciare come
tutti i rappresentanti eletti dai lavoratori dovrebbero fare”.
“E siamo stati lungimiranti a non sottoscrivere certi accordi con
i quali si vendevano le ferie dei lavoratori e si concedevano cassa integrazione
e contratto di solidarietà - dichiara il Segretario Nazionale Antonio Spera - in
cambio di alcuna garanzia da parte dell’azienda ad investire in nuove produzioni
ed a ridurre gli esuberi. Ci aspettiamo – conclude il Nazionale UGLM Spera – che
al tavolo ministeriale previsto tra pochi giorni, l’azienda possa fare un passo
indietro rispetto alle proprie intenzioni e che il Governo attenzioni la
vertenza Bosch alla stregua delle altre vertenze Mittal e Alitalia, affinchè
non si faccia distinzioni di gravità ed importanza. Per noi i lavoratori che
rischiano il proprio posto di lavoro sono tutti uguali!”.
Roma, 26
novembre 2019.
Ufficio Stampa e comunicazione
Segreteria
Nazionale UGL Metalmeccanici
Grazie
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