UGL METALMECCANICI
WHIRLPOOL
"VERO PERCORSO INDUSTRIALE O DRAMMA
OCCUPAZIONALE"ROMA 2019 11
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Whirlpool,
Ugl:”Vero percorso industriale o dramma occupazionale”.
“La Ugl ha incontrato riferimenti della Whirlpool Emea di
Pero (MI) volendo sapere sul perché a distanza di 15 mesi l’attività
produttiva non è mai partita. Whirlpool si è impegnata a riferire quanto è
emerso durante l’incontro con i lavoratori”.
E’ quanto fanno sapere i dirigenti della segreteria Ugl
metalmeccanici Torino, Roberto Brognano e Davide Micheletti per i quali, nel
contesto del presidio sindacale che si stava contemporaneamente svolgendo nel
sito produttivo di Pero (MI) confermano che: “la nostra posizione Uglm è, ci
sia un immediato interessamento di Whirlpool in questa vicenda che si sono
investiti soldi per una reindustrializzazione, fallita, e successivamente
all'impegno con le parti sociali preso nel 2018 nell’accordo sottoscritto
presso il MiSE. Siamo in momenti di fuoco – proseguono Brognano e Micheletti -,
l’Ex Embraco, ora Ventures, mai partita veramente con la produzione, non
segna nessuna certezza, nessuna garanzia per circa 400 lavoratori e relative
famiglie. Rispetto all'impegno che l'azienda aveva preso a Roma, nella sede del
Mise, di riassettare il gruppo, non registriamo novità: ad oggi sappiamo solo
che il piano industriale della Ventures non ha applicazione. Sono quindi
necessari nuovi progetti industriali in grado di avviare la produzione nello
stabilimento, tutelando tutti i posti di lavoro. Chiediamo – concludono Brognano e Micheletti – che nei
prossimi incontri ufficiali sia l’azienda a concertare un nuovo vero percorso
industriale, alternativo a quello presentato dalla Ventures, altrimenti si
rischierebbe un nuovo dramma occupazionale”.
“Il Governo non se lo può permettere – dichiara il segretario
provinciale Ugl Torino, Ciro Marino - per tanto sollecitiamo i ministeri
competenti ad intervenire per trovare soluzioni condivise. Quello che chiediamo
alle istituzioni italiane ed europee è una maggiore attenzione all’utilizzo
degli aiuti di Stato che aziende straniere, e non solo, ottengono allo scopo di
creare occupazione, salvo poi decidere di andarsene, dopo qualche anno e dopo
aver utilizzato i generosi fondi: non per una palese crisi industriale o
economica ma solo per andare alla conquista di forza lavoro e di sistemi
fiscali più favorevoli rispetto al nostro, come in questo caso della Embraco
che, non avrebbe ragionevoli motivi per andarsene dall’Italia, mettendo sul
lastrico - conclude Marino – oltre 400
persone con relative famiglie, più tutto l’indotto ad esso collegato”.
Roma, 29
novembre 2019.
Ufficio Stampa e comunicazione
Segreteria
Nazionale UGL Metalmeccanici
Grazie
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