ROTONDELLA
UN CANE DI NOME "PASCIAN"
di Domenico Friolo
ROTONDELLA 2020 10 30
Un' immagine bellissima, che alimenta quel senso buono è remoto, che ancora giace nelle curve dell'orizzonte del bel borgo natio.
Poi... ti accorgi, che l'immagine è fine alla propria emozione ed alle tante sensazioni
che da essa si percepisce: che è del tutto personale.
Già, proprio così... tutto appare bello sulla pedana del palco dove si balla e si canta
bevendo vino paesano al suono tipico di una pizzica fino all'ultima ora di una Sagra
Euforia di paese... il giorno dopo, il netturbino ha il suo da fare, altri smontano palco e illuminazione, i vecchi si ritrovano al belvedere detto Balcone dello Ionio,
a rimandarsi l'un l'altro i ricordi ed ancora una volta quel cane è lì,ben conservato nei ricordi degli anziani.
È Pascian... il grosso cane da caccia, dal manto ispido e rossiccio.
Era del negoziante: tale Tarantino che fermentava racconti di caccia in cui ebbe come compagno Pascian.
Un cane sempre presente nella piazza, un bastardo ne lupo ne segugio, ma con molto di uno spinone, cane che si aggirava nelle strade del borgo, annusando a chi fregare furbescamente l'osso da rosicchiare, oppure un boccone.
I cittadini del borgo, lo accarezzavano con cautela, sapevano che quel cane,
essendo bastardo, non dava molto affidamento col suo carattere, tale di ogni ibrido.