venerdì 21 marzo 2025

LE TERRE RARE DELL'UCRAINA E DELLA CINA DI VINCENZO SIEPE EX TECNOLOGO ENEA/CAPO PROGETTO TERRE RARE ROTONDELLA 2001 12

LE TERRE RARE 
DELL'UCRAINA E DELLA CINA 
DI
SIEPE VINCENZO
EX TECNOLOGO ENEA/CAPO PROGETTO TERRE RARE

ROTONDELLA 2001 12



LE TERRE RARE DELL'UCRAINA

Cosa sono le terre rare che si trovano in Ucraina e perché Trump le vuole in cambio di aiuti.

Recentemente, i media di tutto il mondo sono stati inondati da una notizia bomba: l’amministrazione Trump sta prendendo di mira le vaste risorse di terre rare dell’Ucraina, litio, berillio, manganese, gallio, uranio, zirconio, grafite, apatite, fluorite e nichel.” Non una sola terra rara è inclusa nell’elenco, mentre definire la grafite come “metallo” è comico.

Per informazioni statistiche globali sulle riserve e risorse delle terre rare e su chi le possiede: https://pubs.usgs.gov/periodicals/mcs2025/mcs2025-rare-earths.pdf

Donald Trump vorrebbe ottenere dall'Ucraina materie prime critiche in cambio del suo sostegno al Paese. L'Ucraina è infatti uno dei principali fornitori al mondo di queste risorse minerarie, tra cui le terre rare, fondamentali per l'industria. Questa ricchezza è dovuta alla geologia del suo territorio.

La ricchezza mineraria dell’Ucraina è legata alla particolare geologia del suo territorio. La parte centrale del Paese è occupata dallo scudo ucraino, una superficie piatta che occupa un’area di circa 250.000 km2 dal Mar d’Azov a sud fino al confine con la Bielorussia. Questa superficie è ciò che rimane di catene montuose risalenti al Precambriano, antiche anche 3,7 miliardi di anni e ormai smantellate dall’erosione. Lo scudo ucraino è costituito da rocce metamorfiche (come gli gneiss) e magmatiche (come i graniti), rivestite da strati di rocce sedimentarie spessi anche centinaia di metri. Queste rocce hanno una composizione chimica molto eterogenea, che determina la presenza di una grande varietà di minerali da cui si ricavano molti metalli che rientrano nella lista delle materie prime critiche stilata nel 2023 dalla Commissione Europea. Sul territorio sono presenti anche molti giacimenti che,

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anche se non forniscono materie prime critiche, sono fonte di altre importantissime risorse minerarie, per esempio l’uranio, il ferro, lo zirconio, l’apatite e l’oro.





La distribuzione dei giacimenti dell’Ucraina. Credit: Zbigniew Dylewski, CC BY–SA 3.0, via Wikimedia Commons

 

 

Sulle terre rare la Cina non sta a guardare

Per quel che riguarda le terre rare c’è un dato cruciale da tenere a mente per capire la “fame” di Donald Trump: attualmente da sola la Cina controlla il 70% della capacità estrattiva globale di terre rare e il 90% della capacità di lavorazione. Ma cosa sono le terre rare? Sono conosciute anche con la sigla REE, acronimo di Rare Earth Metals, sono un gruppo di 17 elementi facenti parte della famiglia dei metalli. Hanno nomi inusuali, di quelli che si trovano soltanto nella tavola periodica degli elementi, coi quali conviene imparare a che fare: Scandio, Ittrio, Lantanio, Cerio, Praseodimio, Neodimio, Promezio, Samario, Europio, Gadolinio, Terbio, Disprosio, Olmio, Erbio, Tulio, Itterbio e Lutezio.

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Si dice spesso che le terre rare sono fondamentali per l’economia del futuro, che in realtà è già diventato presente. Più nello specifico e nel pratico, ecco alcuni esempi per i quali vengono utilizzate: nel settore dell’automotive – specie per quello elettrico ed ibrido, per le batterie ricaricabili, come magneti permanenti per le turbine eoliche e per la costruzione di motori elettrici; possono diventare fosfori per TV e LCD e più in generale sono importanti per la creazione di tutti i dispositivi elettronici di ultima generazione; inoltre servono per sviluppare tecnologie avanzatissime nel campo dell’aerospazio, della difesa e delle energie rinnovabili, ma anche nel settore medico, e perfino in quello petrolchimico, nel processo di raffinazione del petrolio greggio.


Da ciò si comprende perché il predominio cinese è avversato in maniera così netta dagli Stati Uniti: dalle terre rare, infatti, passa una discreta fetta delle applicazioni tecnologiche che sono già, o lo diventeranno breve, molto diffuse. Nell’era dei sovranismi, dunque, anche gli USA vogliono fare da sé. Ma devono fare i conti con il fatto che il colosso asiatico continua ad annoverare un successo dietro l’altro in questo ambito. Secondo una recente notizia diffusa da Newsweek, è stato scoperto un enorme deposito di terre rare nella Cina sud-occidentale. Le prime stime, diffuse dal China Geolical Survey, parlano di 470mila tonnellate di terre rare. Tanto da far

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dire a Li Wei, ricercatore del China Geological Survey, che “questo cambia tutto”. In attesa di capire quanto degli annunci di Stati Uniti e Cina si concretizzerà, resta il fatto che la prospettiva a breve termine è ancora quella estrattivista. Per l’economia circolare, purtroppo, i tempi sono ancora lunghi. Perlomeno nel dibattito mainstream.

ASPETTI INTRODUTTIVI

Le terre rare, o lantanidi, sono un gruppo di diciassette elementi la cui presenza in natura è poco frequente, anche se non sono affatto “rare”. In questo gruppo sono compresi elementi che vanno dal lantanio al lutezio (numeri atomici dal 57 al 71) contenuti in una sola casella del Sistema Periodico degli elementi in quanto presentano proprietà chimiche che non variano sensibilmente al variare del numero atomico. Il prometeo è l’unico elemento del gruppo che non esiste in natura, ma si ritrova nell’unica forma dell’isotopo radioattivo Pr-147, ottenuto dalla fissione nucleare degli elementi attinidi. Sebbene non sia un lantanide l’ittrio (n.a. 39) vi è incluso perché spesso si recupera con essi avendo proprietà chimiche similari. Anche lo scandio (n. atomico 21) è incluso nel gruppo.

 


 
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I lantanidi sono comunemente classificati in due gruppi: terre rare leggere appartenenti al sottogruppo del cerio e quelle pesanti del sottogruppo dell’ittrio.

A dispetto del loro nome le terre rare non sono in realtà tali. Il termine deriva dal fatto che all’epoca delle prime scoperte (nel periodo compreso tra la fine dell’800 e gli inizi del ‘900) i minerali contenenti gli ossidi di terre rare erano relativamente scarsi. Il cerio venne scoperto nel 1803 da J. Berzelius e dal tedesco M.H. Klaproth e venne isolato puro solo nel 1875; l’ittrio fu scoperto da C. Mosander nel 1843 e considerato come elemento di transizione della Tavola Periodica; l’olmio, che presenta il più alto valore di suscettività paramagnetica, fu scoperto nel 1878 dai chimici svizzeri J. Soret e M. Delafontaine; il lutezio deve il suo nome dall’antico nome di Parigi, Lutetia, e venne scoperto da G. Urbain e dal chimico austriaco Carl Auer von Welsbach nel 1907: un suo isotopo naturale radioattivo, che ha una vita media di 30 miliardi di anni, è attualmente usato per determinare l’età dei meteoriti in relazione all’età della Terra.

  

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I lantanidi sono metalli più che terre. Allo stato puro si presentano solide, di color grigio-ferro, di lucentezza argentea; sono morbide, malleabili, duttili e spesso reattive, specialmente alle alte temperature.

La presenza delle terre rare nella crosta terrestre è relativamente più abbondante dell’argento; il cerio, l’ittrio, il neodimio, il lantanio sono più comuni del piombo. Il cerio è il 25° elemento più abbondante elemento della crosta terrestre, più del rame che nella stessa classifica occupa il ventisettesimo posto1. Inoltre sono elementi più abbondanti in natura di quanto non lo siano l’oro, il mercurio ed il tungsteno. Sono ubiquitarie, presenti in basse concentrazioni virtualmente in tutti i minerali. Tuttavia estrarle dai minerali più comuni sarebbe proibitivo, mentre fortunatamente esistono minerali meno comuni in cui la concentrazione delle terre rare è abbastanza alta da renderne conveniente l’estrazione.

Si conoscono più di 200 minerali per il loro contenuto in terre rare e spesso la classificazione dei depositi è effettuata in base al contenuto delle stesse. Commercialmente sono solo tre i minerali che vengono sfruttati , la bastnaesite, la monazite e lo xenotimo, che forniscono circa il 95% della produzione totale, nel contenuto dei singoli elementi di terre rare. Il restante 5% proviene da argille assorbenti ioni che contengono elementi di terre rare legati in superficie ai minerali di silicato d’alluminio.

Lì, 21/03/2025.

Vincenzo Siepe (ex TECNOLOGO ENEA/Capo Progetto Terre Rare)


 L’ENEA E LE ATTIVITÀ CON L’IMPIANTO PILOTA DI SEPARAZIONEDELLE TERRE RARE RESP. SIEPE VINCENZO ENEA TRISAIA 2001


NOTA INFORMATIVA SULLE ATTIVITÀ ENEA NEL CAMPO DELLASEPARAZIONE DELLE TERRE RARE (LANTANIDI) A CURA DEL EX CAPO PROGETTO VINCENZOSIEPE/ENEA-CR TRISAIA, MAGGIO 2003;

 


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