giovedì 1 agosto 2024

BORGO DEL SUD, ANNI CINQUANTA di Domenico Friolo ROTONDELLA 2024 08 01

 BORGO DEL SUD
ANNI CINQUANTA 
di Domenico Friolo
ROTONDELLA 2024 08 01



 

La Calata del Purgatorio,

detta via Monte Carmelo

era animata fino a sera

da gioiosi schiamazzi:

erano dei bimbi, che felici,

si rincorrevano tra di loro,

seguiti da vivaci cucciolotti

scodinzolanti e allegri.

Sulle originali cannizzate,

poste davanti alle finestre

su cui venivano adagiate

con sapienza frutta e altro

a essiccare al sole del sud

su cui sorvolavano audaci

vespe che venivano subito

allontanate dalle nonne

che attente e incollerite

erano pronte a scacciarle via

Nella penombra, nel fresco

pensolavano "star e jasca"

anime gemelle riempite

con acqua pura e preziosa,

pronta a dissetare e dare

gradito ristoro a tutti quanti

Sotto l'ombra ricercata,

due signore vedove

vestite di nero a dar

testimonianza di un lutto

remoto, filavano la lana

sciorinanando esperienza

e maestria di lunga data.

Anche le galline avevano

un ruolo: la chioccia

seguita dai pulcini dava

lezioni di razzolamento,

mentre una gallina appartata

con sofferenze e strazi vocali,

deponeva l'uovo sulla paglia.

I giovani a petto nudo con

un copricapo fatto di giornale,

impastavano sabbia e cemento,

il capace e duttile capomastro

armeggiava con la cazzuola

innalzava muri con maestria

gli artisti scalpellini lavoravano

e smussavano pietre cantando.

Una donna premurosa

offriva loro, con grazia,

un profumato caffè

ed un sorriso civettuolo.

Le fanciulle, seminascoste,

osservavano i giovani:

commentavano con gesti

mischiando parole e risatine.

Dentro una casa, al fresco

agganciata al soffitto,

vi era appesa una "naca"

una sorta di piccola amaca

dondolata da una mamma,

adagiato nella naca vi era

un vispo neonato il quale,

piangendo singhiozzando

reclamava alla madre

la sua necessaria poppata.

Il suono della campana,

segnava il mezzogiorno.

Ognuno aveva assegnato

il suo posto a tavola:

non era mangiare, ma

divorare tutte le pietanze,

di cibo casalingo prelibato:

frzzul ca muddic, del crusco,

nu pezz r savzizz,

non mancava mai a tavola

nu stozz r pan, nu biccher r vin.

Ecco come era andata via,

mezza giornata nel borgo.

Qualcuno pensava già

a quale diavoleria raccontare

per poi divertirsi con altri

durante il crepuscolo serale.

Così intorno al focolare

o in strada ci si ritrovava

per dar vita a racconti

fantasiosi...I fantasmi

la facevano da padroni.

Stretta la foglia,

larga la via,

dite la vostra,

io ho detto la mia...

finiva così la serata.

Sul colle, sotto la luna,

insieme a noi

si assopiva Rotondella.

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di Domenico Friolo. 4, 2014 MR

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